Questa insalata è il benvenuto che mi ha dato la Sicilia quando, affaticata da ore e ore di viaggio in treno, in un'assolata domenica di Pasqua e in una Palermo quasi deserta, all'ombra di una tenda, una tavola apparecchiata ci stava aspettando per avviare un pranzo pasquale. Il menù era composto da insalata di aringhe e arance e altri assaggi di verdura, pasta con le sarde, agnello, cassata e rosoli, una gioia per gli occhi e il palato. E questo è un benvenuto a tavola bellissimo, un antipasto ottimo che si abbina bene sia con piatti delicati che possenti. L'insalata di arance, senza aringhe, è un contorno classico della cucina siciliana. A Palermo si usa prepararla con le arance bionde, a Catania con quelle sanguinelle. Dovendo pelare le arance al vivo, è meglio non usare le navel, i cui spicchi sono irregolari a causa del piccolo arancio che racchiudono al loro interno (come la Madonna prima della navidad ...). Adele Crescimanno, nel suo "Ricette siciliane di una volta" usa anche un po' di porro affettato. per 4 persone - 200 gr di filetti di aringa affumicata, dissalati e diliscati
- 3-4 arance tarocco
- 4-5 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
- pepe bianco macinato di fresco
- sale
Tagliare le aringhe in diagonale (a "schibbeci") a fette di 2 cm. Disporle in una zuppiera. Pelare gli spicchi d'arancia al vivo tenendo da parte il succo che avranno fatto; unirli alle aringhe. Salare leggermente, pepare e condire con l'olio. Coprire con la pellicola e far riposare in frigorifero per almeno un'ora. Al momento di servire unire il succo d'arancia tenuto da parte solamente se l'insalata risulta troppo asciutta. emilia onesti |