Il nome di questa zuppa piemontese deriva dal verbo francese mitonner, ossia cuocere a lungo e dolcemente. Questa ricetta è tratta dal libro "Nonna Genia" di Beppe Lodi e Luciano De Giacomi. La versione riportata da "Il grande libro della cucina albese" invece parte da un soffritto di lardo e cipolla con rosmarino e salvia ed utilizza dei crostini di pane raffermo agliati e fritti. Anche se a prima vista non sembra, questa zuppa è un pancotto molto simile alla pappa col pomodoro toscana, con il tocco particolare del burro e del formaggio. per 4 persone - 400 gr di fette di pane
- [60 gr di burro]
- una cipolla
- un rametto di rosmarino
- un cucchiaio di salsa di pomodoro [(conserva)]
- un litro di brodo [abbondante]
- parmigiano
Si fanno dorare nel burro delle fette di pane tagliate spesse un dito. Nello stesso tegame, tolto il pane, si fa dorare una cipolla finemente tritata ed un rametto di rosmarino. Si aggiunge un cucchiaio di salsa di pomodoro. Si rimettono nel tegame le fette di pane precedentemente dorate. Si copre di brodo e si mette sulla stufa a mitoné per mezz'ora. Si copre di parmigiano grattugiato e si serve. |