Questo è uno spuntino semplice, è come la fettunta toscana a parte il fatto che il pane non necessita di aggiunta di sale e che non viene tostato. Queste poche righe sono di Felice Cùnsolo dal suo volume Piemonte e Valle d'Aosta della "Guida Gastronomica d'Italia". Anche Elma Schena e Adriano Ravera, nel loro libro "La cucina di Madonna Lesina", presentano una variante della soma d'ai con il formaggio, bruss o gorgonzola, che può essere passato sulla brace o in forno prima di essere servito. Inoltre raccontano che la soma d'ai "era il cibo tipico del periodo della vendemmia in quanto la sua preparazione semplicissima ben si confaceva al ritorno dalle vigne dopo una giornata faticosa. Il suo sapore piccante si sposa perfettamente con quello dolce dell'uva e si valorizza con un bicchiere di mosto appena spillato dal tino". Sono quindi d'accordo con Felice Cùnsolo che consiglia di mangiarla insieme all'uva fragola. Fette di pane casareccio energicamente strofinate con spicchi d'aglio in modo che se ne impregnino, servite con un filino d'olio. Si possono mangiare accompagnate da uva Isabella oppure, per le persone di stomaco vigoroso, spalmate di «brôss» [...]. |