A leggere questa ricetta sembra che ci voglia un attimo a prepararla, peccato che sia necessario aver già fatto un risotto alla piemontese ed anche una finanziera prima di mettere tutto nel timballo, lo stampo tronco conico da cui viene il nome della preparazione. Spesso i timballi di pasta o di riso sono avvolti nella pasta frolla (dolce) o nella brisé ma questo no, almeno un passaggio si risparmia! Il timballo di riso, o goffa di riso, fa parte del repertorio della cucina borghese piemontese. Felice Cùnsolo, nel suo volume dedicato al Piemonte e Valle d'Aosta della "Guida gastronomica d'Italia", spiega che il nome alternativo goffa viene dai dialetti dell'Italia del nord dove vuol dire involucro e ci racconta anche che al posto della finanziera è possibile usare della carne di piccione o altra selvaggina. Le indicazioni sono tratte dal "Codice della cucina piemontese" di Jole Richelmy. Preparare un risotto alla piemontese; quando è raffreddato unire due uova. Foderare uno stampo (precedentemente unto di burro e spolverizzato di pan trito) con una parte di riso quindi riempirlo con una buona finanziera e ricoprirlo con il rimanente riso. Mettere al forno per quaranta minuti. Quando è ben colorito toglierlo dal forno e lasciarlo riposare qualche minuto prima di versarlo [girarlo!]. |