I coccoli sono delle frittelle salate che i fiorentini mangiavano in friggitoria come spuntino di metà giornata. Ora di friggitorie a Firenze ne sono rimaste pochissime ed i coccoli sono un po' caduti in disuso. Dal friggitore, oltre ai coccoli, si poteva gustare la polenta fritta a fette (non a dadi, quindi con tanta crosticina croccante) ed anche i bomboloni e le frittelle di riso, magari senza uvetta ma disponibili tutto l'anno. L'abitudine di friggere cibi semplici, da spuntino, è una caratteristica diffusa in tutta Italia ma in Toscana è una vera e propria passione. Se a Firenze la pasta fritta sono i coccoli, tondi e piccoli, a Prato ci sono le ficattole, in Versilia le panzanelle, in Lunigiana gli sgabei, a Siena i rivolti. Tutto questo in friggitoria, a casa invece si preparava il tondone. per circa 40 pezzi - 400 gr di farina setacciata
- 30 gr di lievito di birra
- 3 dl scarsi di acqua
- sale
- olio extravergine di oliva
In una ciotola sciogliere il lievito con una parte dell'acqua leggermente intiepidita lavorandolo con le dita. Lavorando con le mani aggiungere la farina poca per volta alternandola all'acqua rimanente. Poco prima di terminare le aggiunte unire due cucchiaini di olio ed un pizzico di sale. Dovrà risultare una pastella liscia e fluida. Coprire la ciotola con pellicola senza sigillarla e far riposare per circa un'ora, finché l'impasto non è raddoppiato. In una padella scaldare abbondante olio e friggervi la pastella facendola cadere da un cucchiaio per formare delle palline. Scolare e porre su carta assorbente, salare e procedere fino ad esaurimento dell'impasto. Mangiare i coccoli ben caldi. emilia onesti |