Questo pesto, tratto dal libro "Lampedusa e Linosa ... anche a tavola" di Maria Angela Marramaldo, racchiude in sé molti ingredienti del famoso genovese a cui aggiunge due ingredienti siciliani d'eccellenza: il pomodoro e le mandorle. L'abitudine di conservare i pomodorini appesi in cucina o in dispensa (proprio come le reste d'aglio o di cipolle) era diffusa un po' in tutta Italia, in Toscana si chiamavano pomodorini da brodo o d'inverno. Al momento di condire la pasta ricordarsi che diluire il pesto con l'acqua di cottura può essere utile (anche se non indispensabile visto che non ci sono formaggi che "tirano" il condimento). [Per 4 persone] - 400 gr di spaghetti
- 400 gr di pomodorino di Linosa
- 50 gr di basilico
- 30 gr di prezzemolo
- 2 spicchi di aglio
- 20 gr di pinoli
- 30 gr di mandorle tostate
- 1 dl di olio extravergine d'oliva
- sale q.b.
- [pepe, bianco]
Ponete il basilico, l'aglio, il pomodoro spellato, il prezzemolo, i pinoli e le mandorle nel mortaio e pestate fino ad ottenere una salsa omogenea. Salate, pepate e aggiungete l'olio. Lessate gli spaghetti al dente, conditeli con il pesto e serviteli ben caldi. Nota: A Linosa si chiamano "resti" i pomodorini conservati a grappoli per tutto l'inverno, legati ad uno spago e appesi in luogo fresco. Ricetta di Anna Mascari - Linosa |