I rabatòn sono degli gnocchi abbastanza simili agli strozzapreti toscani che però si cuociono in brodo e poi si passano in forno. Questa ricetta è tratta dal volume "Le ricette regionali italiane" di Anna Gosetti della Salda. Tante informazioni sull'origine del piatto si trovano nel sito Sapori del Piemonte. Durante la preparazione strizzare bene le bietole altrimenti si deve aggiungere più pangrattato del previsto ed i rabatòn risulteranno duri. Nel libro di Jole Richelmy "Codice della cucina piemontese" gli gnocchi verdi, simili a questi, sono preparati con un mix di spinaci e indivia, per un gusto più amarognolo. per 4 persone - erbette gr 500
- ricotta piemontese gr 150
- pane grattugiato gr 100
- burro gr 100
- parmigiano grattugiato gr 30
- uno spicchio d'aglio
- salvia
- poca farina bianca
- brodo: circa un litro e mezzo
- due uova
- sale
Mondare e lavare le erbette, poi lessarle; quando saranno pronte, versarle in un colapasta e lasciarle intiepidire. Strizzarle per farne uscire tutta l'acqua, e poi tritarle; mettere il ricavato in una terrina, unire la ricotta [passata al setaccio], le uova intere, il parmigiano e il pane grattugiato: si dovrà ottenere un impasto abbastanza compatto. Salare e aggiungere lo spicchio d'aglio finemente tritato: mescolare e fare poi con il composto dei bastoncini lunghi circa cinque centimetri e grossi come un dito mignolo. Versare il brodo in una casseruola e porlo a scaldare: quando alzerà il bollore passare i bastoncini nella farina e metterli con delicatezza nel brodo. Dopo pochi minuti scolarli con il mestolo forato e sistemarli in una teglia imburrata. Irrorarli con burro fuso, profumato con alcune foglie di salvia: passare il recipiente in forno ben caldo (210°C) lasciandovelo per 10-15 minuti. Servire il «rabatòn» ben caldo. È ottimo. |